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Scelta e uso degli integratori per lo sport: il fai-da-te “paga”?

    Scelta e uso degli integratori per lo sport sono spesso un fai-da-te, basato su quello che si legge in internet o si sente da altri sportivi o da pseudo-esperti, disponibili ovunque. Scopo di questo post è iniziare a dare informazioni su quali dovrebbero essere i nostri criteri di scelta e su cosa si trova in commercio. Altri aspetti della questione, come ad esempio il rischio di doping involontario, verranno trattati in altri post. Permettetemi una precisazione. Ci tengo, anche se a qualcuno sembrerà accademia. La maggior parte di quelli che chiamate integratori in realtà sono alimenti adattati alle esigenze dello sportivo. Per capirsi: le maltodestrine, i gel e le barrette a base di carboidrati o di proteine sono alimenti adattati. Comunque, per semplicità, chiamerò integratori sia i prodotti che lo sono realmente (ad esempio: compresse o bustine di aminoacidi ramificati o essenziali) sia quelli che non lo sono.

    QUALI DOVREBBERO ESSERE I NOSTRI CRITERI DI SCELTA?

    I criteri di scelta da applicare sono molti. Qui parto da due criteri molto importanti e sconosciuti alla maggioranza dei consumatori. Il primo: i prodotti con il minor numero di ingredienti spesso sono i migliori. Significa che gli integratori dovrebbero sempre avere una chiara identità, corrispondente ad uno specifico scopo. Cosa mi serve in questo preciso momento? Mai tante sostanze diverse, ma poche, che però devono essere assunte bene. Una lunga etichetta degli ingredienti in genere è basata su scelte di marketing e non su reali motivazioni scientifiche. Il secondo: l’integratore che compro deve contenere la/e sostanza/e che cerco nella quantità realmente efficace. Questo, purtroppo, non è sempre vero. In pratica, ci sono non pochi integratori che descriverei così: “un gutin de tuscos che servis a nigot”. Ma vediamo in dettaglio.

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    L’IDENTITA’ NUTRIZIONALE DELL’INTEGRATORE

    Se in un certo momento mi servono la sostanza A o la B o anche entrambe, che logica ha un prodotto che contenga anche D, E, F, G ? Anche ammettendo che l’utilizzo di D, E, F, G abbia valore scientifico in altri momenti, perché metterli in un integratore da usare in un momento in cui non servono? Si potrebbe dire: è qualcosa in più che male non mi fa e, nel dubbio, mi va anche bene. Ma possiamo fare meglio. Prima di tutto, ogni ingrediente aggiunto aumenta il costo del prodotto. Inoltre, aumentare il numero degli ingredienti aumenta le probabilità che le quantità di quelli realmente utili siano poi insufficienti (vedi più avanti). Infine, una filosofia di questo tipo non sarebbe scientifica e neppure logica.

    LE PROVE SCIENTIFICHE DI VALIDITA’ DEGLI INTEGRATORI

    Inoltre, siamo sicuri che D, E, F, G, ecc. siano realmente efficaci, in qualunque momento di assunzione, sulla base di solide evidenze scientifiche e non soltanto di ipotesi validate più o meno parzialmente o perfino senza alcun supporto? Pensate davvero che tutti gli integratori per lo sport in vendita contengano soltanto sostanze di utilità scientificamente provata o, comunque, provata nel contesto nel quale viene consigliato l’utilizzo di quel particolare prodotto? Leggere sulla confezione che quell’integratore “fa questo in quel momento” e “fa quello in un altro momento” può non bastare e a volte non è credibile, ma voi avete gli strumenti per valutare?

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    IL PROBLEMA DELLE QUANTITA’

    Le quantità fanno la differenza, anche nell’alimentazione ordinaria. Tra dire: “nel mio pasto c’erano delle proteine” e poter dire “nel mio pasto c’erano le proteine che mi servivano” la differenza è grande. E così anche per gli integratori. Il consumatore fai-da-te converrà che in un integratore non basti la presenza di una sostanza ma che ne serva una certa quantità perché l’effetto sia reale. Ma ha mai pensato che la quantità presente nei prodotti possa non essere affatto quella necessaria su basi scientifiche? Probabilmente no, perché si assume, sbagliando, che la quantità sia sempre quella giusta. Ma non sempre è così. E la mia opinione è che questo rischio aumenti nel caso degli integratori per lo sport con grande numero di ingredienti al loro interno: maggiore il numero di sostanze, maggiore anche il rischio che il loro quantitativo non sia sufficiente. Ma tutto si paga. Di nuovo, voi avete gli strumenti per valutare?

    EVITIAMO MALINTESI

    Questo post non è contro gli integratori, al contrario, li difende. Gli integratori per lo sport sono in molti casi di grande aiuto o perfino insostituibili. Vedete alternative alle maltodestrine per rifornirvi di ricche quantità di energia mentre state scalando lo Stelvio in bicicletta o correte una maratona? Ovviamente no. Il punto è un altro. E’ che gli integratori devono essere di qualità scientificamente provata, usati per uno specifico scopo, in momenti specifici ed in quantità specifiche. E questo non è possibile con il fai-da-te o anche fidandosi sempre delle indicazioni delle aziende produttrici. Anche un ottimo integratore, se assunto senza conoscerlo bene, non vi aiuterà e forse non farà niente del tutto. Quindi, se spendete in integratori, garantitevi che i vostri soldi producano davvero l’effetto che cercate: cosa che richiede competenze che vanno molto oltre le chiacchiere fatte “in gruppo” o una lettura serale fatta in internet.